Progetto "Innesti Solidali"

Progetto "Innesti Solidali"

Arci Piemonte 19-04-2024

Sono partite le prime azioni del progetto “Innesti solidali”, finanziato dalla Regione Piemonte e dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del “bando 7”, con capofila ARCI Piemonte. Attraverso Innesti solidali si è costituita una rete di enti che agiscono nell’ambito dell’agricoltura sociale – nella duplice funzione di promozione di modelli di vita sostenibili e di inserimento sociale e lavorativo di categorie fragili e svantaggiate – attraverso la sinergia tra esperienze agricole, sociali ed enti pubblici (tra cui molte amministrazioni comunali). Il progetto si svolge nelle province di Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli e coinvolge diverse esperienze della rete Arci e non. 

Il capofila, Arci Piemonte, rappresenta dal 1998 la principale rete socio-culturale del Piemonte, che vanta una grande capillarità e la capacità di intercettare sia l’emergere dei bisogni sociali sia di cogliere il mutare delle modalità con cui i cittadini creano socialità e comunità. Per questo negli ultimi anni il comitato regionale - così come le sue diramazioni territoriali (Biella Vercelli, Cuneo Asti, Novara, Valle Susa e Pinerolo) - ha iniziato a interessarsi del tema dell’agricoltura sostenibile, sia come risposta alle problematiche sociali (ad esempio il caporalato) sia come attività ricreativa comunitaria. 

Nello specifico, con “innesti solidali,” ARCI Piemonte nel 2024 supporterà la realizzazione di molteplici azioni e iniziative sul territorio che: 

  • sperimentano forme di inserimento lavorativo nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, come ad Alpignano in Valle Susa, in un housing sociale di donne sopravvissute alla violenza domestica; nel comune di Castellero nell’astigiano in un orto sociale portato avanti da Cooperativa Sociale Argo, Lago Stella Aps e Piam Onlus, 
  • facilitano la generazione e rigenerazione di relazioni nelle comunità locali e sviluppare risposte coordinate ai bisogni dei cittadini, come la realtà degli orti urbani al Parco Fluviale di Cuneo “Ca di Banda” che coinvolge insieme a NovaCoop Piemonte persone in condizione di vulnerabilità socio economica segnalate dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese. 
  • Prevedono la creazione di servizi, come il nuovo “centro servizi” creato dall’ARCI Biella e quello gestito dall’ARCI Novara
  • intervengono su beni comuni per metterli in sicurezza e a disposizione della comunità, come avviene in un comune dell’Astigiano Rocca d’Arazzo, dove ci saranno interventi su terre comunali di prevenzione del dissesto idrogeologico e messa a coltura o prato, da parte dell’associazione fondiaria locale, e a Rittana nel Cuneese dove la Fondazione Nuto Revelli è impegnata in progetti di riqualificazione della borgata montana di Paraloup, tra cui Rinascita Pastorale Alpina.
  • Creano reti di aziende agricole sostenibili ed etiche in contrasto al caporalato, come porta avanti Humus Srl dal 2018, che può ispirare gli enti aderenti a “Innesti solidali” a creare matching tra le segnalazioni che possono arrivare dalle molte realtà della rete Arci attive sul piano sociale in Piemonte (scuole di italiano, segretariato sociale, sportelli legali, ecc…) e aziende intenzionate a declinare la sostenibilità ambientale con quella sociale. 

 

Le attività, avviate in questi mesi sul territorio proseguiranno durante l'anno; i prossimi appuntamenti saranno il 15 giugno e il 14 settembre presso gli orti Ca’ di Banda a Cuneo per dare la possibilità alla cittadinanza di conoscere e vivere la realtà degli orti urbani. Il primo finesettimana di ottobre presso la borgata Paraloup sarà proposta una formazione aperta a titolari di aziende agricole o lavoratori/trici del settore, che vogliano ricevere formazione su quali siano gli strumenti per coinvolgere la comunità in cui operano, come avere un impatto sui territori e strutturare collaborazioni concrete con gli altri attori agricoli del territorio.  

Il progetto “Innesti solidali” vede nell’agricoltura sostenibile uno strumento di trasformazione del tessuto umano e sociale. Un elemento decisivo nell’adozione di quest’ottica è la presa di coscienza di un rinnovato interesse per la pratica agricola sia come opportunità lavorativa e imprenditoriale sia come attività a cui dedicare il proprio tempo libero, un’occasione sana di socialità e di ricreazione. 

 

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